Il Sorridente

Il Sorridente
“Rinril”, “Lo Sfidante”, “Il Tessitore di Storie”, “Il Mai Fermo”, “Lo Sfuggente”, “Il Secondo”

 

Simboli Sacri: un cerchio diviso da una freccia, uno straccio multicolore.

Patrono di: racconti epici, emozioni, avventura, follia creativa.

Seguaci tipici: eroi, avventurieri, scrittori, folli, spericolati.

Domini: Pazzia, Fortuna, Passione, Libertà

 

“Piangi. Ridi. Osa. Odia. Fuggi. Crea. Distruggi. Agisci. E infine decidi se vuoi essere il protagonista o il narratore di questa storia che è il mondo.”

Dal discorso della Brava Donna alla taverna del “Nobile Scornato”

 

Culto

Alcuni dicono sia un Dio antico dimenticato dalla gente, altri che sia appena nato, qualunque sia la verità, il suo clero è molto ristretto e in pochi possono dire di aver effettivamente incontrato un suo chierico.  Il popolo si riferisce a questo dio con il nome di Rinril, ma i suoi servitori e fedeli preferiscono utilizzare il più formale “il Sorridente”.

Non ci sono templi o altari conosciuti, anche se in alcuni luoghi di culto dedicati a Shawn si possono trovare sue piccole immagini votive, che lo rappresentano un uomo giovanile con indosso una maschera sorridente o il viso altrettanto coperto. Nelle poche leggende in cui il Sorridente compare è spesso associato al Divino Musico e le voci vogliono che se desideri trovare un suo seguace, il metodo migliore sia chiederlo all’orecchio di un ebbro seguace di Shawn.

Le somiglianze tra i due finisco, però, qui infatti sebbene entrambe i culti siano spesso associati al bere e all’arte, anche se quello del Sorridente quasi esclusivamente all’epica, i due sono molto diversi: è modo di dire comune che i due sono fratelli di diversa madre poichè allo Sfuggente manca totalmente l’influenza positiva della Sublime Thaestryl.

Signore delle emozioni, le sue regole si possono riassumere in solo una: “Non mentire a se stessi,” infatti Egli non si ha problemi con nessuno degli aspetti più negativi dell’animo umano, anzi ne esalta la necessità e fin quando non si nasconde a se stessi il risultato, l’effetto e il perché dietro alle proprie azioni, nessuno, neppure gli Dei, a Suo dire, hanno il diritto di giudicarle.

I confini e le regole sono considerati una fastidiosa presenza e anche se il culto non dice esplicitamente di ignorarle o oltrepassarle, questo lo si deve solo al fatto che la prigione o la morte sono visti come conseguenze peggiori di dover trovare un cavillo o un modo per superare tali ostacoli.  Suddette ideologie ribelli e di assoluta libertà hanno più volte messo in contrasto il culto dello Sfidante con numerose istituzioni e chiese ben più potenti come quella Thaesmanita o in rapporti ancora peggiori con quella Molochita.

Anche i limiti personali o culturali sono visti come sciocchezze da cui liberarsi, facendo del miglioramento personale uno degli obiettivi principali di ciascun fedele, per tale motivo non è raro vedere tra i seguaci del Sorridente personaggi particolarmente eccentrici o che mal si adattano ai propri stereotipi razziali.

I seguaci di Rinril non credono nella fortuna o nel caso: per loro la sorte sorride agli eroi e agli audaci, a coloro che sfidano le regole e oltrepassano i limiti, poichè è a loro che sorride il Sorridente, ma per uno che viene sospinto verso le cime della grandezza,  grazie alla sue benedizione, altri mille vengono fatti cader affinché si mostri il giusto senso del pericolo.

Il suo rapporto con il Silente è alquanto controverso, molto discusso nell’ambiente accademico e di cui probabilmente solo i loro sacerdoti conoscono la verità, ma è fatto risaputo che i chierici dei due culti si possono spesso trovare insieme e che in moltissime rappresentazioni del Mai Fermo e dei suoi seguaci gli stessi vengano segnati con l’attributo tipico del Silente, le labbra cucite, anche se spesso si tratta quasi sempre di un solo punto.

A tal riguardo, alcuni affermano inoltre che un tipico modo di dire della Cisteutonia riguardi i due Dei: “Vi son sorrisi che sfilerebbero i segreti più nascosti dalla bocca di un muto.”

 

I colori vivaci sono tipici dei Suoi sacerdoti. Se vogliono essere notati.
I colori vivaci sono tipici dei Suoi sacerdoti. Se vogliono essere notati.

Il clero

Uno straccio, una nappa o una cintura colorata o il più formale cerchio diviso da una freccia sono i simboli ufficiali della chiesa del Sorridente, ma esattamente come la natura del culto di rado questi simboli sono una regola, per l più sono usati per mettere a loro agio chi non vi appartiene e si aspetta che i sacerdoti del Secondo seguano i medesimi costumi degli altri culti. Più spesso il simbolo sacro, il fulcro del potere dei suoi chierici, è qualcosa scelto dallo stesso seguace tra gli oggetti che gli ricordino, simboleggino il Dio stesso o a quale versione e principale sfaccettatura egli desidera venerare.


A tal riguardo non esiste una dottrina o dogmi condivisi e ciò non viene visto come motivo di litigio all’interno del Clero, ma come il segno dell’impossibilità di ridurre a pochi sempliciste regole la loro fede. Non è raro che due seguaci del Sorridente che si incontrino passino numerose ore a discutere, possibilmente davanti ad un boccale di birra, delle loro differenze teologiche.

Vista la natura della fede nel Tessitore di Trame nonché la limitata dimensione del culto stesso, non esiste alcuna gerarchia, sebbene alcuni dei suoi membri vengano maggiormente tenuti in conto o rispettati per via di una maggior anzianità, capacità o  doti particolari.

Mancando di luoghi di culto o ordini costituti, la conversione e l’addestramento degli iniziati solitamente avviene attraverso un maestro o, più spesso di quanto non avvenga con altri Dei, attraverso una visione od un tocco dal Sorridente stesso, si tratta comunque di un evento raro.

Sebbene i suoi chierici non nascondo la propria fede, sono soliti rivelarsi solo se strettamente necessario e a non usare nomi propri: si presentano usano pseudonimi di varia natura, spesso simili a titoli o a ridicoli soprannomi come la Buona Donna, lo Sghembo, il Burbero Spadaccino, la Marchesina Errante e simili.