Vezia, Crocevia di Rhea
Patria dei commerci, baluardo di civiltà, rotta sicura per ogni nave che porti i propri affari nelle tasche dei Dogi. Vezia è tutto questo, un complesso sistema di favori e influenze basato sul denaro e sulla capacità di generarne altro a scapito di chiunque, un luogo dove le gilde di arti e mestieri sono divenute ben più influenti di qualsiasi nobile o politico.
Confini esterni e conformazione della città
Protetta alle spalle da un complesso collinare e davanti dal mare in una fortunata conformazione lagunare Vezia è una fortezza naturale invidiata da molti e desiderati da tanti, tutti puntualmente ricacciati al di fuori dei confini in alcuni casi dalle flotte e in altri, affatto rari, dai soldi e dalla politica.
I collegamenti via terra sono garantiti da diversi passaggi che girano intorno alle colline e sono in progettazione ambiziosi tunnel per aggiungere alla già potente capitale i collegamenti via terra a cui ogni Doge ha sempre ambito, ambizione fino ad oggi però frenata da molte difficoltà non meglio specificate.
A causa della particolare conformazione della città lo sviluppo è andato sempre più a concentrarsi in verticale, dividendo anche culturalmente Vezia nelle zone “Alte”, le più lontane dal centro, dai porti e dai commerci, sede di tutta la popolazione più povera e “Basse” dove invece si trovano i palazzi del potere, i negozi dai mille colori e dalle merci sempre disponibili, luoghi della città dove il sole non tramonta mai.

Vezia Alta
Più ci si allontana dalle zone commerciali più si incontrano solo abitazioni via via più fatiscenti, gran parte delle quali abbandonate o prese da vagabondi in cerca di un tetto temporaneo spesso in attesa di trovare un imbarco per Acri. Una vera e propria metropoli di abitazioni di dimensioni spesso incredibilmente piccole, ammassate, condivise e lasciate senza controllo fra tutti coloro che non hanno abbastanza argenti anche solo per sperare in una locanda di quart’ordine.
– Quartieri poveri
Una catasta di abitazioni orribilmente piccole, soffocanti al solo vedersi. Un vero e proprio labirinto conosciuto dai pochi che hanno deciso per qualche motivo di stabilirsi nei quartieri poveri, o non possono ben più spesso andarsene. Osservando dall’alto di Vezia i grandi velieri con nostalgia, qui si trovano non solo mendicanti e criminali in fuga ma anche intere famiglie private di qualsiasi tipo, semplicemente inutili alla grande macchina commerciale di Vezia.
Bambini troppo piccoli, donne, storpi, malati sono tutti i deboli che questo luogo accoglie senza fare alcuna distinzione.
Le vie si susseguono identiche, senza alcuna distinzione rendendo assolutamente necessaria una qualche guida per non perdersi o ritrovarsi nel posto sbagliato: nessuno ha interesse a controllare queste zone della città dove la vera disperazione si tramuta nell’istinto spesso omicida per un paio d’argenti o nuovi stivali.
Come in ogni luogo dove vi è sofferenza, qui si trova il tempio di Thaestryl più grande di Vezia, incastonato fra le macerie e tenuto in piedi dai sacerdoti che ogni giorno decidono di condividere la sofferenza di chi è ospitato da questi quartieri.
Paradossalmente la criminalità organizzata non è presente in questi luoghi, sebbene vengano spesso utilizzati come serbatoio infinito di disperati disposti a tutto pur di sopravvivere.
Ciò lo si deve anche alle periodiche retate organizzate dalle autorità di Vezia alla ricerca di criminali sfuggiti all’ordine locale, che spesso si tramutano in vere carneficine compiute per giustificare il fallimento della guardia di Vezia e soddisfare l’ira di qualche notabile.
I quartieri poveri sopravvivono ogni giorno attaccati ai loro sogni, alle speranze di potersi un giorno imbarcare su qualche vascello, facendo spesso dell’aiuto reciproco la vera e unica legge locale e delle loro storie un tesoro gelosamente custodito. Per molti, vivere a Calatrava forse sarebbe una scelta preferibile…
– Quartieri residenziali

Non vi è una vera e propria divisione a delimitare la fine dei quartieri poveri e l’inizio di quelli residenziali ma una sorta di cinta di case abbandonate e diroccate, troppo vicine a Vezia bassa per i poveracci e troppo putrescenti per gli aspiranti signorotti che abitano questa parte della città.
In questo luogo si ammassano tutte le persone “normali” ne troppo povere ne troppo ricche, spesso famiglie che lavorando duro ogni giorno riescono a pagare le tasse richieste dal Doge, in cambio di un minimo di sorveglianza e servizi.
Qui si trovano locande, taverne, spesso piene di tutti coloro a riposo dopo un lungo periodo in mare, o delle persone che si occupano materialmente del funzionamento di Vezia, come funzionari, guardie e tutto il campionario di figure necessarie al funzionamento della grande città.
I quartieri residenziali ospitano anche tutta la comunità degli artigiani minori che forniscono ogni giorno il necessario a questi quartieri per i bisogni più basilari.
Le abitazioni seppure non di lusso sono ben tenute, anche solo per non incorrere nelle varie sanzioni che i Dogi hanno imposto nel tempo per preservare la “decenza” di Vezia. Molto spesso in questa parte della città si trova il meglio dei marinai di un tempo, facilmente riconoscibili per le decorazioni esposte sulle loro proprietà, o addirittura alla forma delle case stesse create per richiamare quella di una nave vera e propria, spesso con tanto di nome e… polena.
E’ in questa parte della città che futuri capitani in cerca di un equipaggio esperto reclutano marinai di ogni genere e ogni età, seguendo rigorosamente il rito che precede ogni formazione di una nuova ciurma: una gara di bevute fra il capitano, o un suo “campione” e il marinaio più esperto.
Vezia Bassa
La Bassa raccoglie tutti gli splendori e i lussi di Vezia, i grandi palazzi raffinati, le sedi dei vari banchi di pegno, le locande e le taverne in cui per il giusto prezzo è possibile trovare ogni genere di piacere e servizio, informazione o contatto. La zona è strettamente sorvegliata dalle forze al servizio del Doge, che hanno precisi ordini di preservare per quanto possibile una neutralità perfetta e intervenire solo nel caso in cui sia minacciata l’efficienza del giro d’affari della città. Ciò fa di Vezia Bassa un luogo decisamente pericoloso per chi non sfoggi chiaramente, o non nasconda in segreto, i fondi necessari per assicurarsi la propria incolumità.
– Quartieri di lusso
L’assurdità di queste poche e grandissime case è l’essere per quasi la totalità dell’anno sempre vuote, in attesa che i loro ricchissimi padroni decidano per noia o interesse di recarsi a Vezia. Ogni villa ha il suo stile deciso dal costruttore ed ereditato dai successivi proprietari. Una delle leggi più interessanti e remunerative per Vezia riguarda proprio questo tipo di ville: è ammesso dal codice firmato dai Dogi, infatti, che chiunque possa fare un’offerta agli uffici della città per ottenere il possesso di una di queste abitazioni qualora l’attuale proprietario non sia in grado di coprire l’intera somma offerta più un solo argento. In ogni caso, l’amministrazione guadagna moltissimo da questa dimostrazione pura di potenza economica e opulenza, spesso al centro di grandi speculazioni e commerci o semplicemente parte di piani molto più complessi con l’unico scopo di umiliare un concorrente.
Oltre a questo, le ville sono di grande valenza strategica essendo molto vicine a tutti i centri del potere di Vezia, particolarmente sorvegliate anche da un distaccamento del corpo delle guardie arcane, fornite dal Concilio degli Otto Anelli e profumatamente pagate per proteggere questi luoghi da qualsiasi problema con tutta la potenza necessaria. E’ l’unico caso al mondo conosciuto in cui il Concilio mette a disposizione parte delle sue forze speciali per affari che non siano direttamente collegati al Concilio stesso.
A Vezia si può comprare tutto, senza dubbio anche la fedeltà di un uomo, così che i quartieri di lusso ospitano anche una nutrita comunità di mercenari di stanza direttamente all’interno delle grandi ville, a protezione più della villa stessa che del proprietario.
– Piazza Valente
Al centro del mondo, così viene definita la piazza principale di Vezia, costruita appositamente per essere lambita dall’acqua e dai moli nella sua parte più esterna, circondata dall’enorme palazzo dei Dogi sempre rivolto verso il mare e verso nuove opportunità.
Al centro uno splendido complesso in bronzo ritrae parte di una nave dove un capitano e i suoi uomini sono eternamente al lavoro, come scossi da una tempesta incastonata nel metallo che non avrà mai termine.
I traffici si alternano nella piazza, assieme a banditori ufficiali, mercanti abusivi ambulanti, poveracci che rischiano giorni di galera per chiedere l’elemosina ai cittadini che svolgono i loro affari in questa parte della città e troppo insignificanti anche per le guardie stesse.
Voluto, si dice, dai Dogi, vi è sempre un piccolo teatro che ogni giorno mette in scena storie di Vezia o di grandi Capitani del passato, consunto e ormai usato solo da pochi attori rimasti a tenerlo in vita, una vera e propria missione a cui dedicano ogni minuto che non serva a procurare loro un pezzo di pane per la giornata successiva.
A testimonianza del potere della città, nei piccoli moli che toccano la piazza vi sono sempre ancorate i più impressionanti incrociatori di recente costruzione, ed è proprio qui che ogni nave che compone la flotta della città viene inaugurata, dal Doge o da funzionari di Vezia in sua vece.
Lo splendido palazzo di relativa recente costruzione ospita in un unico luogo tutta l’amministrazione e il potere di Vezia, un grande organo commerciale situato al centro fra le ville e i mercati. Sette piani di sfarzo, architettura delicata e decorazioni in stili differenti a voler richiamare la natura di porto di mare della città, statue provenienti da ogni parte del mondo sono l’orgoglio di molti Dogi e il vanto di tutti gli altri per la ricchezza che il possesso di queste opere descrive, opere spesso anche assurde e create appositamente per soddisfare il bisogno di mostrare sfarzo a tutti i costi, come parti di navi completamente in oro o grandi arazzi intessuti di pelli finissime.
Nei sette piani del palazzo si trova tutto l’apparato amministrativo di Vezia, sempre attivo anche di notte e pesantemente sorvegliato dalle milizie personali del Doge in carica, anch’esso al lavoro in questo palazzo dove possiede anche stanze private in cui ricevere o riposare.
Ogni stanza del palazzo è intitolata a un personaggio famoso o prende il nome dal tema dominante degli affreschi, la più famosa è la “sala del fuoco”, una delle stanze personali del Doge, dove si dice che il concilio stesso abbia donato illusioni permanenti a decoro del piccolo ambiente.
– Arsenale e porto commerciale
Una delle parti principali della città è l’enorme e sempre attivo porto commerciale, ammassato nella sempre maggiore ricerca di spazio di manovra al grande Arsenale di Vezia.
Il porto copre gran parte dello spazio disponibile sul mare con una serie infinita di attracchi e strutture adibite allo scarico, carico, stoccaggio e controllo di tutto ciò che passa per la città, costituendo il cuore della potenza commerciale e militare della città.
In questa zona è possibile trovare diverse bettole per i marinai di passaggio, piene di alcolici scadenti e piaceri di bassa lega facilmente reperibili e tollerati per alzare il morale degli uomini fra una traversata e l’altra. La più famosa di queste bettole è la “Sgualdrina maledetta” vera e propria mecca di commerci e piaceri conosciuta e raccontata da tutti i marinai che vi sono stati almeno una volta, estasiati dalle splendide fanciulle, dall’arena dei combattimenti e dai ricchissimi premi che il proprietario sembra elargire a chi si dimostri in qualche modo degno del luogo.
A fare da contraltare al porto sempre gremito di colori, suoni e odori differenti, il rigidissimo arsenale si erge in tutta la sua marziale imponenza ad osservare ignari ubriaconi e marinai Veziani in licenza. La grande struttura a causa della forte mancanza di spazi è organizzata in modo da ottimizzare ogni singolo luogo, diceria vuole che anche negli sgabuzzini dell’arsenale possa essere trovato qualcosa di utile.
L’arsenale è diviso in due parti concentriche, quella più interna ospita i vari bacini di costruzione, pensati per accogliere tipologie differenti di navi commerciali o militari e assicurarsi che rimangano nell’arsenale il più breve tempo possibile per fare spazio all’ordinazione seguente. Sempre a causa della mancanza di spazio questa zona è anche sviluppata verticalmente: nel primo piano vengono costruite le navi più pesanti e imponenti, sfruttando anche un collegamento diretto con il mare, mentre ai piani più alti navi via via più leggere e meno complesse. Il sistema di varo dei piani più alti si dice che sfrutti appieno le doti arcane a disposizione di Vezia, che consentono alle nuove imbarcazioni di scivolare in mare dal terzo piano illese.
Nel cerchio esterno invece trova sede l’alto comando della flotta di Vezia, tutti in uno stesso luogo dal mozzo all’ammiraglio, fa eccezione solo una piccola parte dedicata ai genieri adibiti alla progettazione e alla costruzione di nuovi vascelli, così come allo studio di nuove armi e nuove navi.
Tristemente nota, in questa zona, è la piazza del patibolo, dove vengono eseguite quasi ogni giorno impiccagioni di “pirati” catturati, criminali o poveracci finiti nel luogo sbagliato al momento sbagliato.
– Mercato dei Dogi

Al pari del porto commerciale, il mercato dei Dogi è una delle parti principali di Vezia, luogo di meraviglia e stupore, miseria e violenza celata agli occhi dei ricchi mercanti il cui borsello dimenticato o perduto per caso potrebbe risollevare la sorte di decine di poveri che ogni giorno tentano la fortuna al mercato. Il mercato è organizzato a seconda della ricchezza dei mercanti che vi partecipano, posizionati in maniera crescente fino a giungere ad un foro in cui i funzionari di Vezia svolgono i loro affari e i proclami d’interesse commerciale vengono declamati ad altissima voce.
Il passaggio centrale del mercato è mantenuto nell’ordine dai soldati di Vezia, consentendo a chi può permetterselo o è abbastanza in vista, di passare e arrivare senza intoppi verso il centro del mercato. I passaggi laterali invece, aperti a tutti, ospitano ogni giorno un crogiolo meraviglioso e terribile di persone, tanto eterogeneo quanto poco interessato di qualsiasi cosa che non sia il proprio obiettivo giornaliero. Non è raro infatti che persone sfortunate rimangano schiacciate dalla folla, per essere ritrovate solo alla chiusura del mercato stesso per essere infine gettate in mare.
Era degli eroi
Un tempo centro strategico di commerci con il resto del mondo, ora Vezia è una potentissima città di mercanti con la otta più grande dell’Impero, in grado di rivaleggiare con quella della Repubblica di Ohtan e del Dominato di Teutonia. Sotto il pragmatico governo del Doge Valente III, che è anche Barone della Contea diAustrasia dove la città sorge, Vezia è in buoni rapporti con l’Impero, nonostante si consideri completamente indipendente da esso, e Valente stesso è un Feudatario dell’Imperatore, ma anche signore indipendente della magnica città. Questa spinosa questione di diritto politico spesso crea attriti con i nobili suoi pari nell’istituzione imperiale, ma la potenza della città è un rapido mezzo per mettere a tacereeventuali controversie.
Era dell’Equilibrio
Dopo 1200 anni Vezia è, di fatto, la capitale di tutto il vecchio impero e il centro dove vengono prese le vere decisioni. Una successione di Dogi tanto brillanti quanto spietati hanno condotto perfettamente la città e tutta la baronia in un’era di cinismo economico che sembra tagliato su misura per i famosi e spesso famigerati mercanti. Si racconta che a forza di vendere e acquistare, i Dogi abbiano ceduto l’anima ai demoni, ma queste sono solo leggende. Vezia è ancora formalmente parte della pentapoli.
Era delle Meraviglie
Non è cambiato quasi nulla nella natura di questa ormai Vecchia Signora, abituata a vivere allo stesso modo momenti di grande profitto e grande difficoltà. Vezia è nata per solcare ogni opportunità e l’Era delle Meraviglie ne è assolutamente piena. Con l’avvento delle grandi compagnie, prima fra tutte la Compagnia dei Mari dell’Ovest lo spazio per i “pesci piccoli” diventa sempre più stretto a favore di grandi centri di potere, cartelli o conglomerati commerciali. Se molti abbandonano il centro del mondo, così oggi è definita Vezia, in favore di una più facile e criminale Acri, altri ritrovano la spinta verso il nuovo persa nell’era precedente. Nuove armi, nuove navi, nuovi progetti e il grande interesse ritrovato per la storia e la cultura da cui si ritiene di poter trarre ancora maggior vantaggio sono le correnti di pensiero più diffuse. Allo stesso tempo, lo spazio fisico di Vezia è da tempo esaurito, e se da un lato lo sviluppo verticale continua senza sosta, la ricerca di metodi per espandere o ripensare la città, per via arcana o anche tecnologia diventa decisamente ossessiva. Il commercio di Cuori Elementali, rinominati con pragmatismo commerciale e di massa “Inideo”, diventa una delle forme principali di guadagno per commercianti incauti e mercenari così folli da andare a calpestare anche solo parte degli interessi del Concilio degli Otto anelli.
Diverranno famose le spedizioni dei così detti Pharoi, sponsorizzate dalle Compagnia dei Mari dell’Ovest, votate allo spostamento e alla ricerca rispetto alcuni reperti archeologici, o almeno questo è quello che ne raccontano i vertici…